Monkey 2 Titolo

Introduzione:

Il secondo capitolo della serie di videogiochi per computer prodotta dalla celebre casa di produzione LucasArts, Monkey Island come è ovvio, è probabilmente il più conosciuto, il più famoso e (opinione personale per la quale preferirei non esssere squartato e dato in pasto ai pesci) il più divertente. Il titolo fu realizzato da Ron Gilbert, già autore del precedente nonchè primo episodio ,The Secret of Monkey Island, a un anno di distanza da quest’ultimo, cioè nel 1991; tale autore è da alcuni ritenuto come la colonna portante delle idee e dell’aspetto umoristico che contraddistingue, per l’appunto, i primi due giochi della serie: se infatti non sono da disprezzare The curse of Monkey Island e Escape from Monkey Island, è anche vero che si percepisce la mancanza di qualcosa proprio in questi titoli. Va comunque ricordato che, alla realizzazione del gioco di cui tratteremo in questo articolo, parteciparono anche due altri importanti produttori LucasArts: Tim Schafer e Dave Grossman (da ricordare in seguito rispettivamente per Maniac Mansion: Day of the Tentacle e Grim Fandango).

Reperibilità:

Così come altri titoli LucasArts, il gioco può essere scaricato gratuitamente online (esistono molti siti in cui potrete farlo, ma il più affidabile dovrebbe essere http://scummvm.org/games/) per SCUMMVM, un software di grande importanza che permette di leggere moltissime avventure grafiche del periodo (scaricabile anche per Android); le versioni rintracciabili sono molte, a seconda che voi vogliate usare la versione originale, l’audio, la grafica rinnovata e altro ancora. In alternativa, è uscita relativamente di recente la Monkey Island Special Edition, che consente di giocare ai primi due capitoli della serie sia in versione originale, sia in una nuova versione decisamente rinnovata e modernizzata.

Trama:

Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge, così come per gli altri episodi, è diviso in capitoli, nel caso specifico 4. Il gioco inizia con il già conosciuto Guybrush Threepwood alle prese con un dirupo, appeso ad una corda e con un non poco leggero tesoro da trasportare (mica male come inizio!). Il nostro eroe (non sono del tutto sicuro che si possa proprio chiamare così) viene subito raggiunto da Elaine Marley, la donna conquistata dal nostro protagonista (sì, questo gli si addice sicuramente di più) nel predecessore del titolo in argomento, che gli chiede, con poco tatto aggiungerei, di raccontare la storia a lui capitata fin dall’inizio. Siamo così immersi, attraverso un lungo (in realtà dipende dalle ore di gioco) flashback, nel cuore della vicenda, ma procediamo per ordine…

Parte 1: L’embargo di Largo

Monkey 2 embargo largo

Ci troviamo ad assistere ad un allegro e ambizioso Guybrush che racconta ad un paio di squallidi pirati le sue gesta con cui ha sconfitto LeChuck, il non-morto che gli causò non pochi problemi in passato. Il temibile pirata (epiteto attribuitosi lo stesso Guybrush fin dagli albori della sua carriera) può inoltre vantarsi di un immenso tesoro, che non manca di mettere in mostra di fronte ai malfamati pirati di Scabb, un’isola sperduta e priva di leggi. Bene, siamo ricchi… allora perchè dobbiamo cercare Big Whoop, il più conosciuto e ricercato tesoro di tutti i mari? Si possono dare a questo punto più risposte:

1)Era il nostro obiettivo fin dal primo capitolo di Monkey Island

2)Un pirata che si rispetti deve fare di tutto per possederlo

3)Ci da qualcosa da fare durante le nostre disavventure

4)Non è vero che siamo ricchi perchè Largo LaGrande, un teppista ex braccio destro di LeChuck, si beffa del nostro assai debole personaggio, finendo per derubarci – si noti allora come questa figura sia forse l’unica vera autorità del luogo (un politico?).

Con soltanto i soli vestiti addosso (o quanto meno spero che il giocatore li abbia) dovremo quindi riempire il nostro inventario senza fondo con qualunque cosa ci capiti di incontrare, per ottenere degli ingredienti da consegnare alla Signora Voodoo (il nome vi sembra familiare? allora si tratta di un Deja-Voodoo!) per fabbricare una bambola Voodoo, che ci servirà per scacciare il nostro migliore amico Largo LaGrande, eliminando così l’embargo da lui imposto e potendo così salpare con una nave da noleggio.

Tutto qui? Oh, già! Dimenticavo! Il nostro protagonista penserà bene di farsi rubare da LaGrande anche il suo trofeo di guerra: la barba ancora viva di LeChuck, ultimo ingrediente necessario per poter resuscitare quest’utlimo!

Parte 2: I quattro pezzi di mappa

Monkey 2 quattro pezzi

Iniziamo dunque quello che è il blocco di gioco più lungo ed impegnativo. Liberi di andare dove ci pare e piace (solo tre misere isole), il nostro nuovo compito sarà quello di trovare Big Whoop, ottenendo i quattro pezzi di mappa divisi dagli altrettanti pirati della ciurma di Horatio Torquemada Marley, tutti uccisi da LeChuck…

L’impresa sarà tutt’altro che facile: biognerà spostarsi da un’isola all’altra frequentemente e risolvere i più stravaganti e deficienti enigmi o situazioni (gara di sputi, fuga dalla prigione di Phatt Island, ruota della lotteria ecc.).

Al termine delle nostre fatiche erculee (esclusi coloro che si divertono a concludere il gioco con le soluzioni), non dovremo farci trasportare dall’entusiasmo, bensì da una compagnia che vende accessori e animali malefici allo stesso LeChuck, per infiltrarci nella sua fortezza labirintica, con lo scopo di salvare Wally, il piccolo cartografo, indispensabile per individuare l’isola disegnata sulla mappa, e che ritroveremo all’inizio di Curse of Monkey Island.

Parte 3: La fortezza di LeChuck

Monkey 2 Fortezza

All’interno della fortezza suddetta, basterà risolvere un enigma un po’ confusionario, per ritrovarsi legati con Wally e condannati a perire per causa di un cognegno tanto diabolico quanto stupido, da cui ci si salverà sputando qua e là!

Al temibile pirata Guybrush Threepwood attenderà poi un lungo viaggio in volo- dovuto ad un’esplosione di dinamite nella stanza in cui si trovava- che si concluderà con l’arrivo sull’isola di Dinky.

Parte 4: L’isola di Dinky

Monkey 2 Isola dinky

L’isola si rivelerà subito divisa nella spiaggia e in una foresta, ancora più labirintica della fortezza di LeChuck. Alla spiaggia saremo lietamente accolti da un vecchio saggio che si dice essere un filosofo, Herman Toothrot, e da un pappagallo, assai più utile, che, dietro ricompensa di cracker, ci indicherà la strada per giungere al leggendario Big Whoop!

Sarà dunque necessario scavare una fossa e, non appena toccato dal cemento (non chiedetemi perchè), farlo saltare in aria con della dinamite.

Potremo così raggiungere l’agoniato tesoro, ma appena raggiunto… il terreno crollerà ai nostri piedi, lasciandoci penzolanti ad un sottile filo legato alla sommità del buco da cui siamo entrati.

Solo tre giorni dopo si presenterà Elaine e saremo obbligati a raccontare la nostra fantastica storia. Bene, adesso potremo almeno essere salvati e godere del meritato bottino, basta tendere una mano… la corda si spezza… d’oh!

Precipitiamo nell’abisso e ci ritroviamo in una serie di curiosi, e allo stesso tempo familiari, tunnel, quando chi ci compare davanti se non LeChuck in carne (marcia) e ossa (rotte)? Come un pirata che ha frequentato i migliori corsi di spavalderia per professionisti, ci si para davanti e ci mostra la sua nuova bambolina Voodoo, che non esita a usare per torturarci e per… spedirci in un’altra dimensione!

Monkey 2 I sola Dinky

Fortuna che la bambolina non funzionava bene e che, al posto dell’altra dimensione, ci ha spediti dritti dentro il corridoio accanto! Questa parte finale del gioco continuerà così: dovremo continuamente scappare di stanza in stanza, raccogliendo e combinando gli oggetti, in modo da costruire un’ulteriore bambola Voodoo per sconfiggere il nemico. Nel frattempo saremo inseguiti da LeChuck, che comparirà in maniera casuale di fronte ai nostri occhi.

Non mancheranno inoltre le sorprendenti sorprese sorpresose (non vi preoccupate non ho intenzione di fare spoiler) che culmineranno con un inquietante e misterioso finale, di cui molto probabilmente parleremo in un futuro articolo, vista la sua rilevanza.

Aspetti tecnici:

Il gioco entrò in commercio su floppy disk in grafica VGA a 32 colori per Macintosh e Amiga (sarà il terzo capitolo della saga a essere per la prima volta leggibile da Windows). Il motore audio per la prima volta utilizzato fu iMuse e tutte le musiche inserite furono in formato MIDI; i dialoghi, invece, non furono mai doppiati in nessuna lingua (anche qui si comincia con The Curse of Monkey Island). Nel complesso, le musiche sembrano ben scelte ed appropriate ai paesaggi e alle situazioni cui ci si imbatterà, se non si tiene conto di alcuni rarissimi punti in cui la musica, fino al cambio di scenario o all’esecuzione di una determinata azione, cesseranno. La grafica si rivela più elaborata di The Secret of Monkey Island- nonostante sia intercorso solo un anno di disatnza tra i due- e decisamente più gradevole e mai eccessivamente statica.

Per ciò che concerne il gameplay, viene usato ancora una volta il motore SCUMM, che permette di sfruttare a pieno i soli 10-15 Mhz di CPU (all’epoca). Come è ben noto (e se state leggendo questo articolo mi aspetto che siate preparati e abbiate studiato), la maggior parte dei videogiochi realizzati con SCUMM- questo incluso- utilizzarono una barra posta in basso per permettere al giocatore di interagire con gli oggetti ed i personaggi, mettendo a disposizione un numero di comandi variabile ma scomodamente alto; in particolar modo il nostro gioco in questione fa uso della bellezza di 9 comandi!

Questo titolo, forse ancora più degli altri, si dimostra all’altezza della saga e, com’è ovvio, ciò non poteva che essere conseguenza di una grande difficoltà (a mio avviso perlopiù positiva), che si esprime con il proseguimento del gioco tramite azioni demenziali e difficili da comprendere. Il gioco può risultare così complicato agli occhi di una persona sana di mente che non conosce la follia dei produttori, che Ron Gilbert decise di concedere al giocatore la possibilità di finire il gioco privandolo di alcuni enigmi e, in parole povere, semplificandogli il tutto (tradizione ripresa anche in seguito), introducendo la modalità facile.

Luoghi:

1)Scabb Island (Woodtick, la spiaggia, la palude, il cimitero, la penisola)

2)Booty Island (Cittadina di Booty, villa del governatore, il grande albero, la scogliera)

3)Phatt Island (Città di Phatt, la villa del dittatore, la cascata, il cottage)

4)La fortezza di LeChuck

5)Dinky Island

6)Il tunnel

Personaggi:

Principali:

1)Guybrush Threepwood, il temibile pirata che sconfisse LeChuck

2)LeChuck, il temibile pirata che fu sconfitto da Guybrush

3)Elaine Marley, governatrice di Booty Island amata da Guybrush

Secondari:

1)Largo Lagrande, braccio destro di LeChuck che si diverte a terrorizzare l’isola di Scabb

2)Capitano Dread, l’uomo da cui bisognerà noleggiare la nave

3)Governatore di Phatt Island, un uomo decisamente e disgustosamente grasso (da cui potrebbe derivare il nome dell’isola: Phatt si dovrebbe pronunciare come Fat, cioè grasso in lingua inglese) che, per arricchirsi, non esiterà a complottare con LeChuck e a mettere il nostro protagonista in prigione!

4)Wally, un cartografo abile ma fifone (si beccherà qualche sputo, se ci prendete gusto…)

5)Lady Voodoo, ho già bruciato la freddura (altro gioco commuovente di parole), perciò… che dire? Ah, sì! E’ un personaggio ricorrente nei quattro capitoli della serie oltre a…

6)Stan, un personaggio davvero spassoso che, anche questa volta (nel primo con una nave), tenterà di vendervi una bara. Sarà divertente quando gli chiederemo di mostrarci la sua comodità e, non appena lui esaudirà la richiesta, lo chiuderemo dentro con i chiodi. Ma sarà ancora più divertente vederlo sbucare proprio da una bara nel gioco successivo.

7)Herman Toothrot, il su citato vecchio dell’isola di Dinky che asserisce di insegnare filosofia ad un numero di studenti pari a zero (probabilmente l’esito non sarebbe stato più felice neanche al di fuori dell’isola!). Per quanto inutile, si rivelerà importante in Fuga da Monkey Island.

Monkey 2 scorciatoia

Altri (approssimativi):

1)Uomini di basso morale (Scabb Island), presenti già nel primo Monkey Island (prendono in giro Guybrush per la sua ingenuità)

2)Il falegname (Scabb Island)

3)Marty il pazzo (Scabb Island), gestisce una lavanderia ed è caratterizzato da un comico senso dell’udito (quasi del tutto inesistente)

4)Il barista (Scabb Island)

5)Jojo (Scabb Island), una cara scimmietta

6)Il cuoco (Scabb Island), licenziato grazie al nostro sano (forse non proprio) intervento

7)Negoziante (Booty Island)

8)Vecchio sordo (Booty Island)

9)Venditore di costumi (Booty Island)

10)Organizzatore della gara di sputi (Booty Island)

11)Guybrush (Booty Island), un vecchio cane dal nostro stesso nome, donatogli da Elaine perchè stupido come l’uomo che l’aveva lasciata

12)Il cuoco (Booty Island)

13)Contadino (Booty Island)

14)Guardia (Phatt Island)

15)Uomini della lotteria di Phatt island (Phatt Island, ma davvero?)

16)Pescatore (Phatt Island)

17)Bibliotecaria (Phatt Island)

18)Rum Roger Junior (Phatt Island), figlio del pirata Rum Roger Senior. Ci sfiderà a duello con il rum prodotto nella vasca in cui giace lo sceletro di suo padre.

19)Polly (Isola di Dinky), il classico pappagallo rompiscatole

20, 21, 22, 23) Horatio Torquemada Marley,  Rapp Scallion, Rum Rogers, Young Lindy: i quattro membri della ciurma che trovarono, dopo LeChuck, Big Whoop, senza tuttavia esaminarlo o aprirlo.

Riferimenti, Easter Eggs e Curiosità:

Provate a rimanere sott'acqua per più di 10 minuti...

Provate a rimanere sott’acqua per più di 10 minuti…

Il gioco, come al solito, si presenta ricco di riferimenti ad altri titoli LucasArts ed Easter Eggs di vario tipo. Tutto ciò potrete facilmente rintracciarlo su http://www.monkeyislandsite.it/EasterEggs.html (non avrebbe senso riscriverlo); la lista proposta sembra infatti sufficientemente precisa (fatte alcune eccezioni), e, se proprio vi interessa (ma non ci vedo nulla di speciale), esistono altre informazioni rintracciabili su Internet, che individuano ulteriori riferimenti e curiosità, ma le fonti sono meno attendibili (oppure potete provare con questo).

Monkey 2 Max

Ancora Max il coniglio!

All’interno della lista citata, saranno presenti moltissimi riferimenti ad altri personaggi di avventure grafiche della stessa casa produttrice, che ancora una volta si diverte ad inserire l’onnipresente (ormai non ci resta che chiamralo così) coniglio Max del videogioco Sam & Max (attenti: potrebbe persino essere alle vostre spalle!); ma, oltre a queste già conosciute abitudini, tra gli Easter Eggs, vorrei sottolineare la possibilità di concludere il gioco in due maniere… differenti (non presenti nella lista):

1)Quando dovrete salvarvi dalla micidiale (?) trappola di LeChuck,  provate a non fare assolutamente nulla per una decina di minuti (come nella scena sott’acqua del gioco precedente) e… cadrete nell’acido! Dopo di che potrete tornare ad osservare Guybrush mentre parla con Elaine e gustarvi un fantastico dialogo segreto! (guardalo su: http://www.youtube.com/watch?v=7fCTodK-xrA)

Monkey 2 acido

2)Se premerete contemporaneamente alt+W, potrte scegliere di vincere la partita… subito!

Monkey 2 win

Il segreto di Monkey Island?:

Sicuramente l’elemento più misterioso del gioco intero rimane tuttavia il finale che, come già detto, sarà probabilmente trattatto in un articolo separato.

Monkey 2 end

Recensioni più importanti attribuite:

IGN. 8.9/10 (Special Edition)

Gamespot: 8/10 (Special Edition)

Adventure’s Planet: 95/100

Conclusioni:

Non c’è che dire: un gioco come Monkey Island 2: LeChuck’s Revenge non può non essere giocato! Anzi, se siete appassionati anche solo un minimo a questo genere di giochi, dovreste averci già giocato. Veramente molto divertente e intrigante; in poche parole, consigliatissimo!

Monkey 2 scritta finale

Fonti:

Wikipedia

Monkey Island Site

theos.altervista.org

Le mie partite

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