In questo blog, ci occuperemo anche di narrativa e, per inaugurare questa categoria, abbiamo pensato di parlare di un bel romanzo di fantascienza avventurosa. Nel descrivere questo libro, ci saranno sicuramente degli spoiler, ma non temete, Mystereggs pensa anche a questo; i punti incriminati, infatti, saranno accuratamente segnati, in modo che, chi volesse leggerlo, possa farlo tranquillamente. Alla fine dell’articolo, ci sarà anche una breve considerazione finale. Speriamo che vi piaccia, e non dimenticate di commentare.

Di questo articolo si occuperà Myster-X.

La copertina dell’edizione più recente (2009)

Una delle copertine più vecchie (prime pubblicazioni della collana Urania)

Crociera nell’infinito è un romanzo di fantascienza di Alfred Elton Van Voght, considerato un classico del filone della space opera. Il romanzo è costituito dalla fusione di quattro racconti originariamente pubblicati dall’autore fra il luglio 1939 ed il maggio 1950, poi editi in un testo unico nel 1950 in Canada con il titolo The Voyage of the Space Beagle.

I racconti confluiti nel romanzo sono i seguenti:

  • “Black Destroyer”, pubblicato nel luglio 1939 sulla rivista di fantascienza Astounding (capitoli da 1 a 6)
  • “War of Nerves”, pubblicato nel maggio 1950 sulla rivista di fantascienza Other Worlds (capitoli da 9 a 12)
  • “Discord in Scarlet”, pubblicato nel dicembre 1939 su Astounding — il secondo racconto di fantascienza dato alle stampe da Alfred Elton van Vogt (capitoli da 13 a 21)
  • “M33 in Andromeda”, pubblicato nell’agosto 1943 sempre su Astounding. (capitoli da 22 a 28)

Il romanzo fu ripubblicato nel 1952 con il titolo Mission: Interplanetary.

Il volume è stato pubblicato in lingua italiana, per la prima volta, il 10 novembre1953 nella collana Urania (numero 27) ed è stato poi ripubblicato più volte nella stessa collana; l’ultima uscita è avvenuta nel mese di novembre dell’anno 2009 (numero 82).

L’opera parla del viaggio dell’astronave Argus, che riprende, si nota anche nel titolo  canadese, l’impresa compiuta dal brigantino Beagle, il quale ospitò Charles Darwin. In effetti, anche questa avveneristica impresa ha uno scopo naturalistico. L’equipaggio della suddetta nave spaziale, composto da molti scienziati di tutte le discipline (fisica, storia, astronomia, matematica, biologia, connettivismo) e da una piccola fazione di militari, deve, infatti, vagare nello spazio infinito per trovare e studiare altre forme di vita. Nel prodotto finito, si nota ancora l’unione dei quattro racconti inizialmente separati, poiché i quattro capitoli in cui esso è diviso, seppure collegati, narrano vicende in essi conclusi.

1) Coreul.

La prima creatura nella quale si imbatteranno sarà Coreul. Un Coeurl è un essere virtualmente immortale, intelligente, feroce e spietato, con l’aspetto di un felino gigantesco sormontato da tentacoli. La sua storia è davvero interessante e si scoprirà andando avanti con la lettura, più si saprà delle sue origini, più lui diventerà furbo e pericoloso. /Attenzione spoiler/ Egli non è un normale animale, ma è stato mutato geneticamente da una civiltà evoluta ora scomparsa, pertanto, ha coscienza di se ed è capace di pianificare, mettendo a repentaglio la vita di tutti quanti e in seria difficoltà il comparto militare. Solo Elliot Grosvenor, l’unico esponente di una nuova scienza, il connettivismo, che verrà analizzata successivamente, riuscirà a salvare la missione e l’equipaggio. La prima vittima del micetto spaziale sarà il chimico Jarvey. Dopo la macabra scoperta del cadavere dello scienziato, Coreul viene imprigionato, ma, durante la notte, grazie ai suoi impensabili poteri, capaci di rendere inutile la tecnologicissima gabbia di metallo irradiato d’energia, fugge, andando alla ricerca del suo necessario pasto: il potassio contenuto nelle cellule ancora viventi. Nemmeno i vibratori (non pensate male, sono delle armi portatili.) degli uomini a bordo possono nulla, bloccati dai lunghi baffi del “micino”. Alla fine, grazie al piano del già citato connetivista, che spinge il “gattone spaziale” a fuggire su una scialuppa di salvataggio, Coreul viene fatto saltare letteralmente in aria con i missili dalla Argus./Fine spoiler/

Riim.

Lasciato alle spalle il pericolo del “gatto”, l’astronave Argus procede nela sua missione; la quotidiana vita di bordo è animata, come sempre, dalle divergenze e lotte politiche fra le varie fazioni di scienziati. Le imminenti elezioni per il nuovo capo della spedizione non fanno altro che peggiorare il clima già teso. All’interno di questa siutazione sociale, incontriamo i Riim, creature simili a grandi uccelli e, senza saperlo, quasi onnipotenti. /Attenzione spoiler/All’improvviso, un flusso di immagini visive irrompe nelle coscienze dei componenti dell’equipaggio, confondendole e rendendo espliciti gli antagonismi. Quelli che erano conflitti latenti, frenati dalla ragione, si trasformano in guerre aperte ed attacchi paramilitari; in questo modo l’astronave si trasforma in un campo di battaglia. I responsabili di questa destrutturazione psichica sono i già citati Riim, un popolo di esseri intelligenti probabilmente discendenti da un ramo evolutivo affine a quello degli uccelli terrestri. I Riim inviavano le loro allucinazioni ipnotiche con intenzioni pacifiche, ignari dell’effetto dannoso che esse avrebbero avuto sugli esseri umani. Soltanto Grosvenor, educato dalla scienza connettivista, che mette in relazione le varie scienze e addestra la mente ad essere più resistente, a padroneggiare la suggestione ipnotica, grazie ad un apparecchio del suo reparto, riuscirà, intraprendendo un viaggio extracorporale, a contattare i Riim e ad evitare, così, l’autodistruzione dell’Argus. /Fine spoiler/

Ixtl.

La terza creatura incontrata dall’astronave sarà Ixtl, creatura immortale e resistente a ogni possibile condizione, tant’è che intercetta l’Argus mentre vaga, per inerzia, nello spazio profondo. L’equipaggio, ormai cauto, vuole studiare la strabiliante creatura, ma non la porta all’interno della nave spaziale, tuttavia, Ixtl ci sguscia dentro, passando attraverso la materia, per attuare il suo piano riproduttivo. /Attenzione spoiler/Ormai, Grosvenor e, in generale, il connettisvismo godono di grande considerazione (ha salvato la vita a tutti già due volte, vorrei ben vedere), quindi, sarà proprio lui ad elaborare, anche grazie alla teorie dell’evoluzione ciclica dell’archeologo Korita, che permette di prevedere il comportamento di ogni essere vivente, il piano salvifico. Sarà un momento orribile: molti moriranno e verranno usati come involucro per le uova del mostro, altri saranno fatti fuori cercando di ucciderlo, ma, alla fine, sarà lui stesso ad uscire dalla nave, Ingannato dagli uomini che voleva usare per riprodursi, i quali gli hanno fatto credere di voler far saltare in aria l’ Argus./Fine spoiler/

Anabis.

Anabis e il degno avversario per concludere la pluriennale missione. Questa volta, Grosvenor si troverà da solo ad affrontare la minaccia, disprezzato com’è dai suoi compagni./Attenzione spoiler/La particolarità di Anabis sta nel fatto che lui non sia una semplice creatura in carne ed ossa, quelle che abbiamo visto fin’ora non erano certo normali, tuttavia, nessuna può batterlo, in quanto lui impersona l’intera galassia Andromeda. Costui, inizialmente, non era così immenso, ma cresceva cibandosi; per la sua ingordia, si ritrovò sempre più gigantesco. Non si fermò mai e nel giro di migliaglia e migliaglia di anni esaurì tutto il cibo, fino ad essere costretto a creare nuovi pianeti con habitath primordiali. Quando, ormai, anche questa nuova fonte di nutrimento iniziò a scarseggiare, non poté fare altro che migrare e vide nella nave in avvicinamento una sorta di faro verso una galassia più feconda. Grosvenor, che, a differenza dei suoi compagni, aveva capito le intenzioni del mostro, propose di prolungare la missione di almeno altri cinque anni, ma, incontrando un forte disaccordo, fu costretto ad utilizzare le sue strumentazioni connettiviste per “strapazzare il cervello dei suoi oppositori”, rivelando, nel mentre, capacità che oserei definire Sherlockiane. A questo punto, con l’equipaggio nelle sue mani, il connettivista bombardò Anabis con siluri radioattivi per uccidere le forme di vita da cui traeva nutrimento, per poi partire alla volta della nebulosa NGC 50347. La creatura, credendo che stessero ritornando a casa, li seguì, disperdendosi e morendo di fame lungo il tragitto./Fine spoiler/

CONSIDERAZIONI FINALI.

Crociera nell’infinito, secondo me, è un libro per tutti e non solo per gli appassionati di fantascienza. E’ avventuroso e anche realistico, realistico, sì, perché racconta pure dinamiche sociali ben accurate e approfondite, tanto che, leggendolo, sembra quasi di trovarsi veramente su un’astronave con moti altri compagni di viaggio. Quest’opera costituisce, quindi, una finestra dalla quale si può vedere come siamo e come saremo (teoria dei cicli storici di Korita).

 

Arrivederci e alla prossima.

Myster-X